La divina cowtmedia: i dieci comandamenti del Team Kùlo

Originale, COWTverse

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    Fandom: Originale, COWT-verse

    Titolo: La divina cowtmedia: i dieci comandamenti del Team Kùlo

    Rating: SAFE

    Genere: Parodia, demenziale

    Avvertimenti: Nonsense

    Wordcount: 2100 (note escluse)


    COWT Settimana 5, Missione 3: Una ricostruzione impegnativa

    Prompt: Fiume Supercazzola


    Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una Landa oscura, che la voglia di scrivere era smarrita.
    Ahi, erano tempi amari e sì duri, quelli miei! Il lavoro m'opprimeva, di studiar avea 'l ribrezzo, e le giornate trascorrean l'una simile all'altra, mentre l'ispirazione mia fuggiva, privandomi de la gioia ch'io provavo sempre quando avea una penna o una tastier sotto le dita.
    Quella vile accidia in cui versavo era da attribuirsi in somma parte a lo Fandom di Un Pezzo[1], che m'avea da tempo disamorato, cosicché era vano ogni tentativo di scrivere su lo mio grandissimo amore, lo personaggio Roberto Lucci[2]; e più m'affannavo, più persistea ne lo mio fallimento, più la convinzion che non avrei mai più gettato una riga su carta mi spauriva, e lo core mio si ottenebrava.
    Forse spinta da tale aspro turbamento, vagai fino a perdere la retta via. Non so dire dunque come, né per qual divin capriccio, giunsi in vista di esta Landa nocturna e selvaggia, dove una moltitudine di gente[3] correa esagitata, in preda a lo più dissennato fervore e 'l malsano godimento, per accaparrarsi un posto su le barche poste lungo la riva dello Fiume al limitar della Landa.
    Lo sguardo mio volsi allo candido limbo del Lurking, alle mie spalle, dove una parte di me auspicava ardentemente di tornare, giacché tanta frenesia paventava l'animo mio, per natura cheto e ligio ai doveri terreni.
    «Che ti frena, amica mia?» mi disse un'anima gentile, accostandosi a me, giacché mi vedea sì smarrita «Stiamo tutti andando ne la Landa a scrivere, o a perir nello nobile intento.»
    «Somma gioia ti aspetta, se osi abbandonare le tue certezze» soggiunse un'altra «Poiché la gloria de la vittoria de lo COWT è sì grande, ma è il picchiar su la tastiera lo massimo gaudio di ognun di noi.»
    Io non mi fidai, benché fossero facce amiche[4]: nei loro occhi avea già scorto lo fuoco de la pazzia che bruciava in tutte quelle anime dannate.
    Così, defilandomi, feci per tornar su li miei passi, quando inaspettatamente si palesò a me una illustrissima figura, ch'io molto avea amato in giovine età, e che eternamente - il mio core già lo sapea - avrei amato, forse pur' più di Roberto. Codesta figura era Virgilio[5], de Lo Diavolo Può Piangere[6], ammantato nella sua veste scura.
    'Miserere di me!' stavo per lagrimare, ma mi trattenni, perché lagrima non offuscasse la vista di un fortuito accenno di pudenda del bel demonio.
    «Orsù, Vegethia» mi tentò Virgilio colla sua voce suadente «Che aspetti ad avanzare? Scorgo nei tuoi occhi il disio di partir per la più magna contesa de le Lande dei Fandom.»
    Era sì manzo e forte ch'io non potei in alcuna maniera resistergli. E allor gli chiesi, col cor che mi tonava in petto: «Mia Luce ispiratrice, ti prego, dimmi cos'è codesto Fiume, e dove son dirette tutte queste anime disgraziate.»
    «Dicerotti ciò molto brevemente. Lo fiume di cui puoi ben veder le sponde è lo sacro Fiume Supercazzola di Nocturnia.» Rispuosemi lui, suscitando in me confusione e smarrimento. «In esso navigano aspiranti scrittori, viaggiatori erranti da tutte le Lande, valorosi guerrier che vergan le penne come spade e ingollano caffeina come fosse acqua fresca, per conquistare la gloria e veder incisi i nomi loro ne la celeste volta del firmamento dei Fandom.»
    «Dunque, se ho bene inteso, se m'imbarco su tal Fiume sacrificherò la mi' ragione per la conquista di virtude più alta. Oh, Luce del core mio, non so se son pronta.»
    «È ora di abbandonare ogni pusillanimità,» rispuose poco magnanimo Virgilio «Se tu vuo' che lo tuo amore per la scrittura si rinnovi come 'l mandorlo in primavera, non devi indugiare oltre.»
    «Ma Maestro» rispuos'io, da timor ghermita «In dodici mesi non ho scritto parvenza d'una storia!»
    «Perché t'ostini a scriver de le gesta di Roberto, scellerata! Non vedi che lo tuo amore per Un Pezzo è ormai estinto?»
    A quell'aspra verità il mio core s'infranse e a lungo lagrimai per il mio amor perduto. Tacette Virgilio, fino a che non consumai la mia pena, e poi riprese: «Abbi fede ne lo tuo ritrovato amor per 'l sottoscritto, perch'io fomenterotti di passione per lo bello e virtuoso scrivere. Mai più patirai fame d'ispirazione, mai più t'angoscerai per lo bianco foglio! Sali sulla barca, ti dico. Fatta non fosti per lavorar come babbana, ma per inseguire manzi e scrivere fiumi di supercazzole.»
    Con tal parole, lo mio algido Virgilio infusemi conforto, e alla riva dello Fiume mi recai per salir su una delle ultime barche rimaste, pronta a lottare per la gloria eterna de lo decimo COWT de le Lande.

    Mi ricossi dal sonno ch'ero già fuori dallo lungo Fiume, in una bolgia infernal che le comune genti chiamavan Taverna. Quivi vidi molti de' visi de' disperati ch'avea scorto prima, a monte dello Supercazzola, ora intente a idolatrar i loro spiriti guida.
    Vidi un Piccione sì tronfio levarsi in volo, paoneggiarsi a test'alta per le su' fulgide piume, che parean sprigionar luce angelica.
    Mi spostai e vidi allor un Cavallo scalciar fiero lo terreno, cogl'occhi fiammeggianti sembrommi voler dire: Eccomi, son pronto a primeggiar nella battaglia!
    Cambiai direzione e un Vampiro vennemi incontro, bramando lo mio sangue e le migliaia di parole ch'io non sapea ancora d'essere disposta a digitar pur di afferrare la vittoria in quelle Lande.
    Scorata e affranta, lontana dallo rassicurante limbo della lurkanza che per anni m'avea cullata, cominciai ad accusar stanchezza, e il mio pensier s'attristò.
    «Vegethia cara, non ti crucciare!» dissemi all'improvviso una bella e felina creatura. Di abbondante pelo screziato essa era coverta, e mi osservava co li suoi lucenti occhi aurei. «Se se' pronta ad abbracciar 'l tuo destino, seguimi. Io porterotti dalla gente che più ti si conface: maghi guerrieri senza paura, giacché mi pari gattara oltre ogne misura.»
    Ed io rispuosi, già cercando crocchette nella borsetta: «O animal grazioso che la mi' dolce furia buia tanto ricorda[7], ti prego dirmi 'l nome tuo, così ch'io possa vezzeggiarti come meriti.»
    «Il nome mio è Lucipurr, e tu puo' pronunziarlo, ma con somma reverenza» miagolò il Gatto, sbafandosi lo lauto pasto con gusto. «Orsù, è tempo che lo Gran Manzo Yande tu incontri!»

    E così aggirammo la Taverna, e venimmo al punto in cui la terra del Kùlo sorgea maestosa.
    Quivi, ove Lucipurr mi condusse, balzellando con la coda ben ritta e in vista, incontrai lo Manzo Caposquadra dello Kùlutrek: Yande. Mai vi fu ne le Lande più goloso e maraviglioso arcier da la pelle bruna! Sì magna era la sua possanza che tutt'e cinque i mie' sensi venner meno, e io internamente implosi, bramando di veder 'l suo Gran Sasso.
    «Benvenuta, anima perduta» disse lui con benevolo sorriso, e io allor m'avvidi che lo suo pelo era totalmente albino, della medesima sfumatura di quel del mi' amato demonio[8].
    «Oh Manzo illustrissimo del Kùlutrek, che da mano di dea sei stato plasmato. Ora lo vedo: il nostro incontro è voluto dal fato!» cominciai, chinandomi dinnanzi a lui. «Ti offro la mia ispirazione, le mie parole, le mie notti insonni p'amor de la scrittura! Non son sì certa di riuscir a scriver prolisso, ma non dubitar che tenterò, per l'onore tuo e del miracolo BonBòn[9]
    «Or'alzati e sorgi, nuova leva del Kùlutrek, e prima di spergiurar, li nostri sacri comandamenti ascolta. Poiché 'mpavidi e aspri e forti saranno i nostri avversari, e noi non dobbiam farci cogliere impreparati.»
    Io sollevammi, già immaginando 'l suo Gran Sasso sotto la tela, e dissi: «Son pronta, gran Manzo. Enunciami codesti comandamenti.»
    Ed elli a me, con voce plena e in lingua più evoluta:

    «1. Lucipurr è il tuo Signore. Non avrai altri dèi fuori di lui. Né Piccioni, né Cavalieri, né Vampiri. Non t'intrigherai con le loro cose.

    2. Non pronunciare invano il nome di Lucipurr tuo Signore, l'Anticristo.

    3. Ricordati di santificare il giorno del Meme.

    4. Onora Chibi e Kure.ù

    5. Non istigarci a uccidere, SCRIVI.

    6. Scrivi di adulterio, di atti impuri o di quello che ti pare. L'importante è che SCRIVI.

    7. Non farti rubare la Troca.

    8. Non dire falsa testimonianza: se sbagli il wordcount se ne accorgono.

    9. Non desiderare il Caposquadra degli altri se poi non ci scrivi p0rn.

    10. Non desiderare i Prompt degli altri, ma vieni a plottare nella CatCaverna.»

    Ed io, che da novizia qual era del suo bel parlare avea compreso la metà appena, rispuosi: «Gran Manzo, lo tuo discorso mi par sì giusto e di fierezza trapunto. Ma ti prego, rivelami chi son costoro che nominasti a lo quarto punto.»
    E 'l magno Manzo a me: «Potre' narrarti a lungo del Meme, della Caverna e di chi tanta maghificenza fondò, ma confonderti le idee ora non vo'. A te convien direttamente entrar ne la nostra base, prima che de la Contesa inizi la più dura fase[10]
    E Lucipurr ancor miagolò saggio: «Colà conoscerai le tue 'ndomite compagne di viaggio! Con loro gioirai e lagrimerai e scriverai finché le tue mani sarann' deste - so che perfin' mediterete d'intrigar Yande con Leste!»
    Con questi discorsi di tanta speranza e letizia riempita fui, che da sola nella Caverna m'inoltrai, salutando ambedui.

    E come predissemi Lucipurr, mio oscuro Signore, nella Caverna conobbi alleate d'altissimo valore.
    Per prima vidi Kure, principessa guerrier' forgiata dal foco di dieci COWT. La lotta per l'illimitato numero di parole, le sfrenate segnalazioni, gli scioperi, i ritiri, furon affrontati con indomito coraggio da colei che sola poteva domare l'Excel e soggiùogare il Form delle Lande.
    Conobbi appena dopo Chibi e Arwen de li titanici e impudici scritti. Colla eccezional lunghezza de le lor storie faceam grandiosi profitti! Mai di Troca queste 'mpavide veterane eran a corto; la spacciavan a noi nuove, piuttosto. E ne le Lande tutte, e pur in Taverna, vedendole i nemici urlavan: Dannate!, giacché lo sabato sera di PM ne facean a vagonate.
    Non meno temibile era Mels per li nostri avversari: sì tanto scrivea su Voltrone[11] ch'avrebbe riepito anche i mari!
    E che dir poi di Macci, inesauribile foco di Draco? Tirava giù mille mila e più parol, se in mezzo c'era lo prescelto Mago[12].
    Da lo Fandom de la Lega dei Campioni[13] giungea l'illustre Iper, che scrivea pur' de Lo Uomo ne lo Alto Castello[14] e supportava Broken, vero gioiello. Esta amabile Broken ci guidò con la sua voce soave, e pure li brutti prompt, distraennomi con Martino[15], riuscea a farmi amare.
    Vidi anche Valy e la salutai con reverenza, poiché di Lucipurr era madre e in lei percepivo la Sua santa essenza.
    Di Fandom assortiti narravan le storie di Diana; pur dovendo studiar per li suo' esami ella scrivea non so come, e guerreggiava fiera come la dea c'ha 'l suo nome.
    Conobbi pure Irgio, prolifica autrice e maestra del randomizar li tituli - e ve lo posso assicurar, non sono numeri di capituli.
    Parlai poi con Tatsu, dama gentil che se scriver non ti vedea, riccorea a minacce assai poco velate. Co lei ragionai di molte cose: di bimbi, di plot, e perfino di patate.
    Anche l'indomita Gwen quando pigrizia ci abbrancava era disposta a dispensar percosse: si fossimo stati allo Inferno, l'avrebbe temuta anche Minosse!
    E salutai con emozion Kandra, del Kùlutrek la più giovine leva, che da rigorosa autrice molte originali scriveva.
    D'original trame scrivea pure Harriet la fantasiosa, e quando mettea dettagli sovrannatural la trovavo cosa assai deliziosa[16].
    E infin giunse a supportarci dallo nono COWT BlaCkreed. Cento drabble, le sue, paventose come bestie! Si narra che pur' ai Piccion fece abbassar le creste.

    Tra sì tanto nobili genti io ebbi la sorte di capitare, ch'il mio cor lo Slackbot ancora non fa che ringraziare.
    Così, con novo e ritrovato ardor m'accostai alla scrittura; cavai fuori storie su storie, ch'io stessa ne ebbi paura! Parlai di manzi, di diavoli, di lontan mitologie e di incesti, in tal spudorata maniera che spero ch'il cielo un giorno non mi funesti.
    Ma quando ad una certa settimana io vidi lo irrisorio limite maximo di parole, dissi alla gentil Kure, che di noi Kùli era moderatore: «Mia cara, esti limiti mi sembran sì stringenti!» E Chibi, Arwen e Macci udii ruggir tra i denti.
    Poi Kure, sospirando a me, disse: «Vuolsi così colà dove Defe puote tutto ciò che vuole. E più non dimandare!»
    Ed io non dimandai, ma tra una parola e l'altra, 2100 supercazzole quella notte segnalai.
    So che non son molte, e so che non son degna di narrar certe divin novelle, ma lo stesso dedico esta storia a lo Team Kùlo, che move il sole e le altre stelle.



    Note:

    [1] One Piece
    [2] Rob Lucci (personaggio di One Piece molto amato da Vegethia)
    [3] I partecipanti alla decima edizione del COWT
    [4] Chi ha spinto l'autrice a partecipare al COWT
    [5] Vergil (personaggio di Devil May Cry, una fissa di Vegethia dal lontano 2005)
    [6] Devil May Cry
    [7] Il gatto nero di Vegethia
    [8] I capelli di Yande sono bianchi come quelli di Vergil
    [9] La missione del COWT grazie alla quale Yande si denuderà
    [10] "Prima che inizino le missioni più difficili del COWT"
    [11] Voltron
    [12] Harry Potter
    [13] League of Legends
    [14] The Man in the High Castle
    [15] Martin Larsson, meglio noto come Rekkles, è un pro player gnocco di League of Legends
    [16] il Soprannaturale è un genere molto apprezzato da Vegethia
     
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