Distanti

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    The storm is approaching

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    Titolo: Distanti

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    Wordcount: 870 (citazione esclusa)

    2 Settimana, Missione 3 (Riki – Lo sappiamo entrambi)





    Versi lo zucchero nel caffè senza sollevare lo sguardo dalla tazzina. Lo mescoli lentamente, con calma, come per catturare ogni tintinnio che il cucchiaino produce contro la ceramica. È un suono che ti ha sempre rilassata, anche nei miei momenti più grigi e stressanti delle tue giornate, ma adesso è solo una scusa per portare la mente altrove.
    Sai che non potrai rifuggire i suoi occhi per molto, eppure non trovi ancora il coraggio di guardarlo in faccia.
    E come potresti? Come, dopo tutto quello che c’è stato tra voi?
    Lui ha riempito ogni tuo singolo pensiero negli ultimi dieci anni. È stato la tua luce e il tuo appiglio, la tua determinazione e la tua forza; è stato la tua fonte inesauribile d’ispirazione e, a volte, il tuo unico motivo per sorridere.
    Come farai a dirgli che tutto quello che è stato, non lo è più?
    «Allora», comincia lui, col suo solito tono calmo e controllato, «non vuoi dirmi perché siamo qui?»
    «Sì, beh...» stropicci la bustina dello zucchero tra le dita, rischiando di strapparla invece di richiuderla. Ormai, il caffè, lo bevi quasi completamente amaro, lo hai imparato da lui. «Probabilmente già lo immagini.»
    «Forse.» Beve un sorso del suo caffè, riappoggia la tazzina sul piatto in quel suo modo composto ed elegante di fare le cose che t’incanta sempre. «Ma devo sentirlo da te. Perciò avanti, parla.»
    Ti costringi a fermare le dita che armeggiano ancora con lo zucchero di canna e alzi lo sguardo per incontrare i suoi occhi. Ti senti triste, più che a disagio, ma glielo devi. Gli devi la verità, e la verità è qualcosa che si dice guardandosi, prima che parlandosi, siete sempre stati d’accordo su questo.
    «Raoul...» cominci, «sai quanto sei speciale per me. Sai quanto significhi, quanto hai significato nella mia vita. E sai che non ti ferirei mai.»
    Lui ti guarda fisso, con gli occhi di chi ha già capito dove vuole andare a parare il discorso, ma ti dedica lo stesso tutta la sua attenzione, lasciandoti ad un silenzio scomodo da riempire.
    «Ma da qualche tempo le cose sono diverse. Io sono diversa. So che te ne sei accorto anche tu.»
    Lui abbassa lo sguardo per un istante, un sorriso amaro a fare capolino tra le sue labbra carnose.
    «C’entra lui? Quella tua vecchia conoscenza del liceo?»
    Anche il tuo sguardo è costretto ad abbassarsi, adesso. «Sì. C’entra anche lui.»
    Stringi le mani attorno alla tazzina di caffè. Le hai gelate, come sempre in questo periodo dell’anno, ma oggi niente sembra riuscire a scaldarle.
    Vorresti dirgli che non ti capaciti di come sia successo. Non ti capaciti di come qualcuno possa essere riuscito a fare quell’effetto a te, che hai vissuto di tante passioni e di pochi amori nella tua vita, a te che dopo che hai trovato l'amore, hai messo sempre la fedeltà al primo posto, anche a costo di essere infelice.
    Eppure lui c’è riuscito. Ti ha strappato dalla tua routine, ti ha investita come una ventata d'aria fresca, ti ha riscosso dalle tue abitudini al punto che la mattina, guardandoti allo specchio, ti sei vista diversa, ti sei sentita strana. Ti sei innamorata, di nuovo.
    È un’idea che ti spaventa, perché tu l’amore pensavi di avercelo già, accanto a te, ormai da molti anni. Pensi tutt’ora di averlo davanti, seduto con te al tavolo di un bar di periferia, ti ripeti che non si possono cancellare tutti quegli anni passati insieme. Non si cancella l’amore che hai provato - che ancora provi, in una qualche forma - per lui.
    Ma non puoi fingere che ti sta bene così solo perché così è più giusto.
    Le cose sono cambiate: lo sapete entrambi. E anche se ti spaventa, hai deciso che vale la pena rischiare, perdere l’equilibrio, cadere e farsi male per inseguire la tua felicità.
    «Dovevo dirtelo prima che la cosa andasse avanti» aggiungi, «ma questo non significa che per me sparirai. Ti voglio ancora, nella mia vita.»
    «Perché proprio lui?» ti domanda all’improvviso. Non c’è astio nella sua voce, solo genuina voglia di capire.
    Non devi rifletterci molto per rispondere. È una domanda che ti sei fatta anche tu molte volte prima di adesso.
    «Perché è un’anima persa. Ed io...» sorridi, malinconica «Io sono come lui. Sono persa.»
    «E pensi che rinunciare a ciò che hai di certo sia la soluzione? Pensi che seguirlo ti aiuterà a ritrovare la strada?»
    «Non so più quale sia la mia strada, Raoul. Non so se c’era e ad un certo punto l’ho smarrita, o se non l’ho mai avuta e mi stavo solo illudendo di seguirla. Non so chi sono, non so dove sto andando. Ma se c’è una cosa che ho sempre saputo riconoscere, è l’entità dell’amore che mi lega a qualcuno.»
    «Quindi è di questo che si sta parlando. Di amore.»
    Il tempo si ferma per un attimo, e fa male.
    Fanno male i suoi occhi verdi, oggi spenti e grigi come il cielo. Fa male il modo in cui lui ti guarda, privo di rancore, pieno di rammarico. Fa male il fatto che quella frase non sia una domanda, ma una semplice constatazione.
    Fa male persino il tuo cuore, che in silenzio ha già risposto.

    Restiamo distanti restandoci accanto
    Non lo noti anche tu?
    Nei nostri sguardi che si sfiorano per strada e per sbaglio
    A mezz'aria e senza alzarsi di più

     
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